L’usura dentaria è un processo che compromette la struttura e la funzionalità dentale. Si tratta di un fenomeno in forte crescita soprattutto nei paesi industrializzati, coinvolge sia l’estetica del paziente che la funzione masticatoria che la resistenza strutturale dei denti.
È fondamentale valutare se il livello di usura è lieve-moderato o grave oltre l’estensione che può essere localizzata a pochi denti o generalizzata.
La letteratura scientifica internazionale riconosce come cause dell’usura:
- l’abrasione ovvero il contatto dei denti con un corpo estraneo ( per esempio lo spazzolamento scorretto dei denti ), si manifesta più frequentemente sulle superfici esterne dei denti canini e premolari con lesioni “a colpo d’ascia”;
- l’attrito ovvero il contatto tra dente e dente durante il digrignamento che causa una sorta di sgretolamento dei denti con margini netti e regolari, gli elementi dentari in questo caso risultano corti e tozzi;
- l’ erosione chimica che deriva dall’esposizione dei denti con cibi e sostanze acide, nei disturbi dell’alimentazione, il reflusso gastro-esofageo, la ridotta salivazione. La biocorrosione aggredisce i denti incisivi e canini soprattutto sulla superficie interna, verso il palato con un indebolimento progressivo della struttura, che risulterà scavata. I margini dei denti appariranno trasparenti e frastagliati, fragili e a rischio fratture.
Molto spesso non esiste un’unica causa dell’usura dentale, quasi sempre queste si combinano insieme nello stesso paziente e può capitare che una predomini sulle altre. [fonte: european consensus statement del 2017] L’aspetto diagnostico è molto importante al fine di raccogliere i dati necessari per determinare il tipo di usura in corso e quindi impostare il trattamento restaurativo per il ripristino della struttura dentaria persa.
La maggior parte delle volte il paziente è inconsapevole del proprio quadro di usura e delle problematiche di attrito e biocorrosione: si rivolge allo studio odontoiatrico per una ragione estetica, come per esempio i margini degli incisivi frastagliati.
La pianificazione del trattamento restaurativo viene fatta sulla base di una raccolta di dati quali fotografie, radiografie e impronte che ci permettono di avere un quadro completo della situazione.
La riabilitazione in questi casi è complessa e può coinvolgere un elevato numero di denti di entrambe le arcate.
I materiali scelti per i manufatti protesici garantiscono stabilità nel tempo grazie alla fase di cementazione adesiva.
Il monitoraggio di questi pazienti permette all’odontoiatra di verificare la stabilità nel tempo dei restauri protesici e di intercettare precocemente eventuali problematiche.
A cura della dott.ssa Sara Brentegani