L’ipersensibilità dentinale o sensibilità dentinale costituisce un disagio frequente che colpisce soprattutto i soggetti con un’età maggiore di 40 anni. Il fastidio (alcuni pazienti lo riferiscono come dolore) si verifica a seguito di stimoli termici (caldo o freddo), meccanici (per esempio lo spazzolamento dei denti) e chimici (l’assunzione di alcuna frutta) ed è causato dall’esposizione di una componente del dente chiamata dentina, tessuto che dovrebbe essere coperto dallo smalto o dalla gengiva.
In questa situazione, attraverso i cosiddetti tubuli dentinali (piccole gallerie che percorrono la dentina) l’ambiente orale viene messo in comunicazione con la parte sensibile del dente, ovvero il nervo (polpa).
LE CAUSE SONO MOLTEPLICI E COMPRENDONO:
- Alimentazione scorretta: frequente assunzione di cibi o bevande acide
- Sbagliate abitudini di igiene orale come lo spazzolamento orizzontale con una testina a setole duro o dentifrici con un alto indice di abrasività (RDA). In questo caso si può verificre abrasione della radice esposta e recessione gengivale
- Parafaunzioni come digrignare i denti (bruxismo)
- Iposalivazione: bassa produzione di saliva che causa xerostomia (sindrome della bocca secca)
- Malattia parodontale: la quale Può causare la formazione di recessioni gengivali( arretramento delle gengive)
- Sbiancamento dentale: nei soggetti più sensibili o con un sottile strato di smalto questo può creare un’accentuata sensibilità dentinale
Un ruolo importante lo riveste l’igienista dentale che intercetta il disturbo e identifica i fattori di rischio, eliminando le cause d’insorgenza ed effettuando trattamenti mirati e personalizzati nella gestione del dolore.
COME SI TRATTA?
- Trattamento domiciliare: i principali prodotti che il paziente può utilizzare a casa sono dentifrici, collutori e mousse (gel protettivo) contenenti fluoro, calcio o idrossiapatite i quali vanno ad occludere i tubuli dentinali. Il professionista indicherà la qualità e la modalità di utilizzo dei vari prodotti.
- Trattamento professionale: vernici, lacche desensibilizzanti, otturazioni al colletto (solo quando la dentina è danneggiata) fino ad arrivare alla ricopertura radicolare attraverso la chirurgia mucogengivale (vedi blog recessioni). L’ultima spiaggia per “trattare” l’ipersensibilità dentinale è devitalizzare il dente. Alle volte questo si rende necessario se il fastidio /dolore è così intenso da impedire le corrette manovre di igiene orale o continui disturbi durante l’assunzione di cibi o bevande.
A cura della Dott.ssa Marzia Boifava, Laureata in Igiene Dentale, Università San Raffaele – Milano –